Yes -Rock Progressive – Recensione.Gruppo musicale nato alla fine degli anni 60, in Inghilterra, ha avuto tra i suoi componenti i migliori musicisti,al mondo. Pochi hanno suonato a quei livelli,e dal punto di vista tecnico gli Yes sono dei mostri.
Lo stile degli Yes predilige una cura degli arrangiamenti e degli intrecci strumentali che fanno spazio anche a molti assoli. Sono anche classificati da alcuni, fra i massimi esponenti del Rock Sinfonico.
Sono una delle Band di “Rock progressivo” che sia riuscita a resistere in 50 anni , al punk ,alla disco music, ai suoni degli anni 2000. Nel 2022 sono ancora in attività.Mi sono subito appassionato alla loro musica,che dava grandissimo spazio alle tastiere ed al basso.
Rock Sinfonico, dove il virtuosismo dei musicisti esplode, grandissimi professionisti,che cercano la perfezione in ogni suono. I testi , scritti la maggior parte dal cantante , Jon Anderson, sono testi Onirici, irreali, sognanti, ma servono per allacciare le parole ai suoni di ogni strumento.
Negli anni ’70 incollavo su un “quadernone”, gli articoli, le notizie,le interviste che loro rilasciavano ai giornali (musicali e non), in quegli anni leggevo:
“Ciao 2001” giornale musicale italiano,
“Melody Maker”giornale musicale inglese, che ogni tanto riuscivo ad avere.
Da lì ritagliavo gli articoli o le foto, questo “quadernone” , tra i vari traslochi , non sono più riuscito a ritrovarlo. Lì c’erano i sogni di un ragazzino di 16 anni, adesso 60enne.
Questi musicisti compongono i primi due album, ma ancora non riescono ad esprimere le loro grandi potenzialità. La svolta nelle loro sonorità,avviene quando, il chitarrista Tony Banks ed il tastierista Tony Kaye lasciano il gruppo.Vengono sostituiti da altri due musicisti talentuosi:
Ho ascoltato i loro dischi , centinaia di volte, e mai mi sono venuti a noia. Il mio musicista preferito del gruppo, Chris Squire, morto nel 2015, mi dava un’emozione straordinaria, con il suono del suo basso.
Era anche la seconda voce, dietro quella di Jon Anderson, il vocalist con una voce eccezionale, celestiale,dotato di un timbro vocale particolare. Le loro, non sono le classiche canzoni da tre minuti, hanno bisogno 10, 15, 20, minuti, o di una intera “Suite” dell’Album, per esprimere al meglio il loro talento ed il loro virtuosismo.
Tante persone storceranno il naso, ai più è un gruppo sconosciuto, la generazione nuova li conosce per avere sentito “ Owner of a Lonely Heart” una canzoncina del periodo Pop.
Il loro logo, le splendide copertine dei vinili, create da Roger Dean, con paesaggi fantastici , irreali, sono il loro marchio , un tutt’uno con la musica. I loro Album vanno riascoltati più volte per sentire a fondo la maestosità dei loro suoni.
Il timbro vocale di Jon Anderson, le tastiere di Rick Wakeman, il Basso di Chris Squire, la chitarra di Steve Howe, la batteria di Alan White (che sostituì Bill Bruford nel 1972).
Yes -Rock Progressive – Recensione
Identità perduta
Con la morte di Chris Squire ,e la sostituzione di Jon Anderson, gli Yes hnno perso la loro identità , sopravvivono a se stessi. Mi scuso, ma non riesco ad amare la nuova formazione, ho ascoltato con molta attenzione gli ultimi dischi, non mi rimangono in mente, mentre se riascolto i vecchi dischi, per la maggior parte, ricordo le parole, e le canto (con la mia voce stonata) insieme a loro.
So che ci sono in giro per il mondo, tantissimi fans degli Yes, gente come me, avanti con gli anni, stempiati, o senza capelli, anche loro non contenti delle nuove sonorità, o dai nuovi musicisti. Jon Anderson e Chris Squire possono essere solo “scimmiottati” dai nuovi musicisti, ma resteranno unici , e per sempre nei cuori dei fans.
Il 26 Maggio del 2022 è morto dopo una breve malattia anche Alan White, lo storico batterista che ha suonato con gli “Yes” per 50 anni. Questo è “il de profundis” del gruppo.
“Tormato” – sentire quelle nuove sonorità fa male al cuore, so che il mondo è “Business”ma sarebbe stato meglio chiudere in bellezza, sciogliendo la band ,alla morte di Chris Squire nel 2015.(come hanno fatto i Led Zeppelin,alla morte del batterista John Bonham, e sono diventati leggenda).
Come ho già scritto, è una formazione che cambia componenti molto spesso, con solo Chris Squire a non andare mai via.
Yes -Rock Progressive – Recensione
Album con le formazioni
Anni ’60
Chris Squire ,Jon Anderson, Bill Bruford,Tony Kaye, Tony Banks.
“Yes” del 1969.
Anni ’70
Chris Squire ,Jon Anderson, Bill Bruford,Tony Kaye, Tony Banks.
“Time and a Word” del 1970.
Nuova formazione Anderson, Bruford, Howe, Kaye, Squire
“The Yes Album”del 1971
Nuova formazione Anderson, Bruford, Howe, Squire, Wakeman