Meglio di niente-Marco Vichi
Recensione: Ferdinando Gallo
- Titolo: Meglio di niente
- Autore: Marco Vichi
- Genere: Poliziesco
- Traduzione:
- Editore: Guanda
- Data di Pubblicazione: 5 Novembre 2024
- Pagine: 368
Meglio di niente-Marco Vichi
Trama
Franco Bordelli è in pensione da poco più di un mese. Non ha appuntamenti ,non ha impegni, non ci sono ladri o assassini da catturare. Il suo lavoro gli manca molto, non riesce a rinunciare alla sua passione.
Può fare affidamento solo sul giovane vice commissario Piras, suo braccio destro quando era in servizio, che lo coinvolge nelle indagini a rischio di essere scoperto.
Bordelli non ci si vede proprio a fare l’investigatore privato, a occuparsi di beghe inutili e noiose. Nella sua carriera ha visto soprusi di ogni tipo su ogni tipo di persona. Naturalmente odia tutto questo, e ha sempre cercato di combatterlo. È il primo ad augurarsi un mondo senza malvagità.
Ma dal momento che non è possibile, ogni giorno aspetta con impazienza che il telefono squilli e che Piras gli dica che serve il suo aiuto. In fondo, com’è possibile non fare più lo sbirro? Non si può smettere di fare quello che dà un senso alla propria vita.
Meglio di niente-Marco Vichi
I Personaggi
Tra i personaggi principali del libro, troviamo:
- Bordelli Commissario
- Piras Poliziotto
- Diotivede Ex Medico legale
- Dante Amico Commissario
- Arcieri Ex Colonnello
- Botta Amico Commissario
- Totò Cuoco Ristorante
- Eleonora Fidanzata Bordelli
- Rosa Ex prostituta
Meglio di niente-Marco Vichi
Recensione
Ritorna con una nuova storia il Commissario Bordelli, persona ricca di umanità, ama il cibo, il buon vino, e si diletta ad organizzare con la confraternita degli amici, delle cene nella sua casa in campagna. Ama i libri, ha un grande senso della giustizia, e non si vede a fare il pensionato. Ogni tanto immagina di parlare con la madre morta, ha una fidanzata giovanissima e un cane di nome Blisk.
In questo nuovo romanzo, ambientato nel 1970, non ritroviamo alcuni suoi amici (Il cugino Rodrigo, il questore Di Nunzio, Mugnai il poliziotto). Bordelli si occupa di alcuni casi, (anche se è andato in pensione), non riesce a sentirsi pensionato, il suo ex lavoro gli manca. Riesce a fare pubblicare le poesie della mamma morta.
Il primo caso riguarda un aiuto chiesto da un ragazzo conosciuto due anni prima, a proposito di alcuni quadri. Un’altro caso tratta del testamento di una vecchia signora, ricca e zitella. L’ultimo caso, di un’uomo accusato ingiustamente dai suoi soci. Risolverà alla sua maniera (non sempre ortodossa), queste indagini.
Continuo a essere di parte, la serie del Commissario, è tra le più belle che ho letto. Libro e scorrevole, mai noioso, e leggendolo dà una sensazione di tranquillità e rilassamento. Consigliarlo è ovvio, anche se questo romanzo non mi ha appassionato come gli altri.
E’ sempre scritto bene, ma sembra allungato, diluito, giusto da fare riempitivo, non ha una trama che ti prende piena di mordente, bello ma troppo facili le indagini.
L’Autore: Marco Vichi, ha esordito con numerosi racconti pubblicati su diverse riviste italiane. Nel 1999 pubblica il suo primo libro, “L’Inquilino”. Dal 2002 nei suoi libri appare il Commissario Bordelli, ambientati quasi tutti negli anni ’60.
Tra i suoi libri: